I movimenti propongono un programma anticapitalista per uscire dalla crisi

2009-02-02 00:00:00

I presidenti di Venezuela, Hugo Chávez, de Paraguay, Fernando Lugo, de Bolivia, Evo Morales y de Ecuador, Rafael Correa hanno incontrato i movimenti sociali nel pomeriggio dello scorso giovedì 29. Anche il governatore del Maranhão, Jackson Lago, ha partecipato al tavolo direttivo. Circa millecinquecento persone hanno ascoltato i popolari leaders governativi che hanno presentato l'Alternativa Bolivariana delle Americhe (ALBA) come una delle vie d'uscita per uscire dalla crisi economica mondiale.

L'ALBA è un modello di integrazione dei paesi dell'America Latina, ideato da Chavez nel 2001 per contrastare la proposta degli Stati Uniti di creare l'Area di Libero Commercio delle Americhe (ALCA).

Tra gli interventi dei leaders sociali e dei presidenti, il dirigente del Movimento dei Lavoratori Rurali Senza Terra (MST), João Pedro Stedile, ha chiuso la sessione mettendo in avidenza l'identità esistente tra tutte le persone presenti e ha parlato di mezzi concreti che rispondano alla crisi economica in un'azione unitaria tra le forze popolati e i governi progressisti.

Secondo Stedile, anche se in America Latina si sono insediati governi popolari, i popoli ancora non hanno ottenuto tutte le conquiste perché manca un recupero dei movimenti di massa.

"Le conquiste non sono come i nostri desideri. La lotta di classe dipende dalla forza che il popolo deve accumulare e non dai discorsi. Abbiamo passato dieci anni resistendo al neoliberalismo, abbiamo raggiunto dei risultati istituzionali, che sono qui al tavolo e in altri paesi con Lula, Kirchner e altri governi. Ma ancora non abbiamo raggiunto un avanzamento del movimento di massa, capace di cambiare le relazioni di forza nel continente".

Il dirigente del MST ha affermato che i presidenti latinoamericani si sono riuniti come hanno fatto a dicembre a Salvador de Bahia, ma questi incontri hanno dato poco profitto. Stedile ha detto che le organizzazioni si aspettano di più dai loro rappresentanti e ha chiesto l'unità dei governi del continente per fare cambi strutturali, e non solo riforme del capitalismo.

"Abbiamo bisogno di un programma minimo che sia anti-capitalista e che sia capace di superare questa tappa del capitalismo. Vi sfido ad invitare al prossimo vertice i movimenti sociali dei vostri paesi per discutere con loro sulle reali vie d'uscita dalle crisi. E' il momento di unità popolare. Abbiamo bisogno di giocare come una squadra di calcio e rappresentare le nostre differenze. Ad alcuni piace giocare a centro campo, altri preferiscono la difesa, altri in prima linea come il Che, ma l'importante è la somma".

Nel suo intervento Stedile ha elencato alcune proposte citate nel dibattito che possono integrare questo programma. La prima sarebbe il recupero della sovranità dei popoli sulle risorse naturali, come il petrolio e l'energia. Ha aggiunto che "non dobbiamo avere paura di iniziare a parlare di nazionalizzazione delle banche" come di una forma di controllo che lo Stato svolge sul capitale finanziario e sul flusso di denaro all'estero. La terza misura citata dal dirigente è stata la creazione di una moneta regionale, capace di ridurre l'importanza del dollaro nella regione. La Via Campesina propone che questa moneta si chiami "maiz" in riferimento al mais una cultura ancestrale dell'America Latina.

In conclusione, Stedite ha puntualizzato la necessità di democratizzare i mezzi di comunicazione e andare avanti nei processi concreti di costruzione dell'ALBA.

Dove sono i presidenti?

Interrogato sul perché altri presidenti non siano stati invitati all'evento, João Pedro Stedile ha risposto che non si è trattato di un invito, ma di un processo che si sta contruendo. Ha ricordato che i presidenti e i movimenti presenti si erano già incontrati all'Havana, con la presenza di Fidel, per opporsi all'ALCA. Altri incontri sono stati organizzati a Vienna, Quito, Caracas e Porto Alegre.

"Qui non stiamo facendo una votazione, non importa il protagonismo di questa o quella persona. Qui ci stiamo occupando di un processo latinoamericano di integrazione per la liberazione del popolo" ha affermato.

Traduzione di Elvira Corona