Dichiarazione delle Organizzazioni Indigene dell'Amazzonia

2009-02-06 00:00:00

Coordinamento delle Organizzazioni Indigene della Cuenca Amazzonica - COICA

"La salvezza del pianeta è nell'antica saggezza ancestrale dei popoli indigeni dell'Amazzonia"

Noi Popoli indigeni della Cuenca Amazzonica (COICA), con la nostra visione del cosmo, le nostre diversità linguistiche, storia, cultura, spiritualità, territori, economia, esistiamo da tempo immemorabile. Abbiamo adottato diverse forme di organizzazione e di identità nell'ambito degli Stati nazionali che hanno stabilito norme e leggi in base ai loro interessi, non riconoscendo i diritti ancestrali dei primi abitanti del territorio amazzonico.

Cercando un consenso tra i 390 popoli, che rappresentano una popolazione di 2.779.478 abitanti, nei 10.268.471 km2 di Amazzonia, ci siamo riuniti nel Forum Sociale Mondiale di Belem do Pará, Brasile, dal 27 gennaio al 01 febbraio 2009. In questi giorni abbiamo lavorato in intense riunioni e abbiamo avuto un profondo dibattito e analisi delle realtà dei popoli indigeni che vivono in Amazzonia e in altre zone, dando il nostro sostegno e il nostro contributo al processo del FSM.

Considerando i fini e i principi della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni (UNDRIP) e la buona fede nel rispettare gli obblighi presi dagli Stati che lo hanno adottato,

Affermiamo i diritti delle popolazioni indigene a considerare se stessi diversi e ad essere rispettati in quanto tali, e che contribuiamo alla diversità e alla ricchezza delle civiltà e delle culture che compongono l'umanità;

Condanniamo tutte le dottrine, le politiche e le pratiche basate sulla superiorità di alcuni popoli o nazionalità e le persone che la difendono, sulla base di origini nazionali o sulle differenze razziali, religiose, etniche o culturali sono razziste, scientificamente false, giuridicamente invalide, moralmente condannabile e socialmente ingiuste.

Le popolazioni indigene hanno il diritto alla libera determinazione della propria condizione politica e devono proseguire liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale.

Pertanto:
Chiediamo la delimitazione e il riconoscimento immediato dei nostri territori ancestrali utilizzati da sempre dai suoi legittimi abitanti. Denunciamo e condanniamo le intimidazioni violente e la morte dei nostri leader per la difesa dei territori e dei diritti delle popolazioni indigene.

Denunciamo l'avanzamento della frontiera agricola e agropastorale, responsabile della violazione dei nostri diritti, sopratutto la discriminazione, la spoliazione delle nostre terre, la deforestazione, la gli incendi delle foreste e dei pascoli, la contaminazione dei suoli e dei fiumi e l'uso di prodotti chimici e transgenici e l'espansione delle monocolture, la bio-pirateria, il contrabbando di legname, i rifiuti e i diritti da parte dell'industria, di tutti i fattori che minacciano la sovranità alimentare, la perdita di ecosistemi, oltre alla perdita della nostra identità e cultura. Inoltre, questi effetti aggravano la vulnerabilità dei nostri fratelli delle popolazioni indigene in isolamento volontario, non contatto o in fase di primo contatto: per loro esigiamo che gli Stati si impegnino a garantire l'integrità dei loro territori.

Denunciamo al mondo che le grandi opere come IIRSA e PAC (condotta da parte degli Stati e dei governi) sono responsabili per il genocidio dei popoli indigeni e del saccheggio delle foreste dell'Amazzonia: ne chiediamo pertanto l'abolizione!

Respingiamo il processo e livelli di decisioni e politiche che ostacolano e manipolano la partecipazione delle popolazioni indigene in riferimento al tema del cambiamento climatico: chiediamo la massima diffusione di informazioni e un dibattito critico tra i popoli indigeni sui meccanismi e le trattative in corso relative alla commercializzazione del carbonio nei territori indigeni.

A proposito di REDD intendiamo come principio che tutte le concertazioni sui meccanismi finanziari per la protezione delle foreste nei nostri territori dovranno riconoscere in incondizionatamente i diritti delle popolazioni indigene, in conformità con la Dichiarazione delle Nazioni Unite (UNDRIP), i nostri diritti non sono negoziabili. Al momento siamo nel mezzo di un processo di informazione e dibattito interno a ciascuna organizzazione membro, sui potenziali effetti negativi o dei rischi che saranno imposti sulle nostre terre (come era il caso di MDL i meccanismi di sviluppo pulito, su molti dei nostri villaggi). Inoltre, le esperienze e le interpretazioni dei nostri popoli indigeni in materia di cambiamento climatico, secondo la nostra visione del cosmo, interagisce con molteplici fattori ambientali e sociali che devono essere considerati e che non sono ridotti al mercato.

Respingiamo tutte le miniere, lo sfruttamento di petrolio e idrocarburi, così come denunciamo la produzione di biocarburanti nel nostro territorio amazzonico (palma, soia e canna da zucchero), che attività che si rivelano altamente distruttive del nostro ecosistema. Rifiutiamo il modello produttivo basato sul consumismo dei paesi "sviluppati" e delle élite dei paesi "in via di sviluppo" dei nostri paesi che dipendono da industrie estrattive.
Invitiamo le organizzazioni conservazioniste e le ONG che adottino un atteggiamento di imposizione; ma ancora di più esigiamo che l'appoggio arrivi dalle nostre organizzazioni indigene, da parte delle proprie rappresentanze legittime e istituzionalizzate.

Infine, comunichiamo a tutto il mondo che le Popolazioni Indigene Amazzoniche, guidate dalle nostro guide spirituali, e ispirate dalla nostra storia, processi ed esperienze, manterremo e rafforzeremo le società rispettose della diversità, dei diritti collettivi dei popoli che hanno saputo rinnovare gli sforzi per la promozione, la protezione e il rispetto dei nostri diritti, contribuendo in tal modo alla sopravvivenza dell'umanità.

Con questa dichiarazione facciamo un accorato appello ai membri delle organizzazioni del COICA, in questo caso, alla COIAB che è l'organizzazione ospitante , e insieme, alle altre organizzazioni indigene brasiliane e alle organizzazioni indigene della regione in questo Forum Sociale Mondiale,

Belém, Brasile 2009.

Firmata dai membri della COICA il 01 febbraio 2009.